Il mondo del carcere è stato indagato non soltanto da studiosi, ma anche da letterati e artisti. Questa sezione tenta una sommaria ricognizione. Posizionare il puntatore su Prospettive, aprire la tendina e selezionare la voce che interessa. Sono graditissimi suggerimenti. Scrivere all’indirizzo: arturo.capone@unirc.it
T. Campanella – Al carcere (1622)
Come va al centro ogni cosa pesante
dalla circonferenza, e come ancora
in bocca al mostro, che poi la devora,
donnola incorre timente e scherzante;
così di gran scienza ognuno amante,
che audace passa dalla morta gora
al mar del vero, di cui s’innamora,
nel nostro ospizio alfin ferma le piante.
Ch’altri l’appella antro di Polifemo,
palazzo altri d’Atlante, e chi di Creta
il laberinto, e chi l’Inferno estremo
(ché qui non val favor, saper, né pièta),
io ti so dir; del resto, tutto tremo,
ch’è ròcca sacra a tirannia segreta.
(Le poesie, a cura di F. Giancotti, Torino, Einaudi, 1998)